Qualche sera fa, su segnalazioni di alcuni cari amici, siamo andati al cinema Ariosto di Milano a vedere Perfect Day di Fernando León de Aranoa.

Diciamo subito che il film (del 2015) vale la pena di essere visto.

Tratta del momento della guerra di Bosnia che ha preceduto (di poco) la firma dell’accordo di pace e lo fa attraverso le vicende di un gruppo di volontari di una fantomatica organizzazione umanitaria occidentale.

Ciò che occupa per tutto il film questi volontari è il recupero di un cadavere intenzionalmente buttato in un pozzo per infettare l’acqua. E la corda si spezza. E un’altra non c’è. E i militari (onu e locali) mettono i bastoni fra le ruote. E la popolazione locale è amica fino ad un certo punto. E ci sono i cani rabbiosi e le mucche e le mine. Oltre agli scazzi tra loro. Mille piccole e grandi difficoltà sempre sopportate e superate con un sorriso e con ironia.

Da questo punto di vista il film è un enorme spot pubblicitario alla attività dei volontari, i quali si danno un gran da fare, non sempre con successo.

Il finale del film con una pioggia torrenziale e prolungata che lava terra e uomini, redime il loro lavoro e riempie i pozzi è di poesia intensa.

Leggero (nonostante il tema), divertente, a tratti commovente (senza indugi nel sentimentalismo), istruttivo. Bello, insomma.

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ps: perchè il regista abbia scelto come titolo quello di una famosa canzone di Lou Reed è un mistero per la mia ignoranza.

ps1: scorpire che il film è stato girato in Spagna ha tolto un po’ di fascino al film stesso.

ps2: a Milano un cineforum come quelli da oratorio! anche questo bello. Il signore che ha introdotto e commentato il film faceva notare l’uso intensivo di primi piani oppure di vedute dall’aereo, a sottolineare che la guerra è fatta di singoli e di una terra.

 

 

 

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