Anita Dordoni mi segnala la mostra di Aldo Spinelli che si sta svolgendo a Milano alla Galleria SpazioTemporaneo (fino al 29 marzo).

La galleria SpazioTemporaneo si presenta come un luogo che desidera ospitare “…. artisti caratterizzati da una forte componente mentale, ma che rifiutano dipendenze da codifiche non visive e, nelle opere, memoria e materia condensano le tracce di un’origine segnica ed ossessiva. ”  Bella frase, vagamente oscura, ma bella. Credo di capire che SpazioTemporaneo voglia presentare artisti che pur muovendosi nella scuola che trova in Magritte uno dei suoi massimi esponenti, proprio come l’autore belga non abbiano rinunciato alla pittura, cui forse devono aggiungere una riflessione sui segni come elemento attuale di comunicazione.

Fatto sta che Aldo Spinelli è un buon esempio, mi pare, degli artisti amati dalla Galleria. Spinelli, infatti, non a caso alterna la passione per il Gioco all’Arte, concentrando la propria attenzione, quindi, sempre, sia in un caso che nell’altro, in un universo convenzionale creato dall’uomo.

La natura pare non interessare a Spinelli (e il che in sé non è male, specie in un’epoca come la nostra tormentata da tanto figurativo di scarso o punto valore), tanto che della sua arte, parlando sul suo sito in terza persona, dice: “(Spinelli, ndr) ha creato un’arte personale, basata sul concetto della parola e del numero, sulla grandezza della matematica e sull’universalità della grammatica.”

I suoi sono lavori che divertono, attraggono, incuriosiscono e fanno pensare, in specie a ciò che si cela al di là del linguaggio usato ogni giorno.

La cartella stampa parla della differenza tra vedere e leggere, tra attività cosciente e incosciente, cose che a me ricordano, chissà perché, l’arte del vedere teorizzata da Kokoschka, che pure però non ha nulla a che vedere con queste opere tutta ricerca segnica, al contrario di quella tutta incentrata sulla capacità di cogliere colori e attimi naturali.

Le opere di Spinelli sono scherzi, da un certo punto di vista, giochi, realizzati con padronanza ed eleganza espressiva. Come si usa dire, la mostra merita il viaggio.

Via Solferino 56, Galleria SpazioTemporaneo, Aldo Spinelli, fino al 29 marzo.

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