Sabato scorso ero a Chiavari in visita parenti e come sempre ho dato una occhiata a cosa e a chi era in mostra presso l’unica galleria d’arte cittadina, la Galleria Cristina Busi.

(Apriamo una tonda: che a Pietrasanta in provincia di Lucca ci siano 24 gallerie d’arte e nel Tigullio, Portofino incluso, ce ne saranno sì e no 10 è una cosa che dovrebbe lasciare perplessi i nostri illuminati sindaci e governatori. In numero abitanti e vicinanza a Milano il Tigullio è tradizionalmente competitivo con la Versilia, ma evidentemente non per l’arte)

Ciò detto sabato scorso alla Galleria Cristina Busi era in corso l’inaugurazione di una nuova mostra della pittrice Alessandra Gasparini da Sarzana.

La sorpresa è stata notevole.

Le opere presentate veleggiano a metà tra Balthus e Dalì, con una decisa inclinazione più verso il primo che per il secondo. Ragazzine in costume da bagno (spesso) sorridono vagamente incastonate in fantasiose ambientazioni a carattere surrealista. Ma ciò che colpisce non è questo, o, almeno, non solo questo: dai quadri della Gasparini quel che esplode è il colore e la fantasia, portati allo zenit da una capacità tecnica notevolissima.

Siamo nel campo oggi prevalente del figurativo e dell’eccesso, ma con una grazia e una leggerezza che rende i riferimenti onirici o transfigurativi curiosi e divertenti e mai ossessivi o angoscianti.

Belli insomma. La mostra vale una gita.

Chiavari, Carugio dritto 195/2, Galleria Cristina Busi.

 

 

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