Pur non amando affatto le congreghe, i congressi, le riunioni degli specialisti che si parlano addosso e si guardano e si dicono l’un l’altro quanto ciascun è bello e quanto la materia comune sia affascinante, interessante, stupenda, degna d’essere studiata e promossa, divulgata, annunciata, come e più della Parola, segnalo questa iniziativa della Casa della Poesia di Milano che ritengo meritevole d’essere, se possibile, frequentata, in tanto in quanto, oltre ad approfondire le ragioni poetiche del fu Antonio Porta, poeta milanese e intellettuale scomparso parecchi anni orsono, sembrerebbe voglia portare qualche elemento ad una migliore comprensione di un’epoca storica a noi ancora vicina, ma essenziale nel comprendere l’hic at nunc.
Antonio Porta fu infatti fondatore del Gruppo 63, direttore editoriale di Bompiani, dirigente di Feltrinelli, professore in Italia e all’estero di letteratura italiana, e direttore editoriale e redattore di numerose riviste e giornali, tra cui, tra l’altro, Alfabeta, rivista che ha segnato un passaggio importante nella coscienza intellettuale italiana.
Qualche giorno fa il Corriere della Sera ne riportava un ritratto, dal quale emergeva la figura di un uomo spesso partigiano di sé e dei propri amici, di un certo modo di intendere poesia e letteratura, fatto anche e soprattutto di conoscenze, di approfondimenti, di inclusione ed esclusione.
Una serata dedicata ad ascoltare le voci e i racconti di chi lo ha conosciuto bene, credo possa fornire, come dicevo, spunti per una migliore comprensione della nostra storia recente.
Giovedi 19 marzo 2009, ore 20,30
Giornata Mondiale della Poesia:
Porta Poesia: proibito andarsene
a cura di T. Kemeny, G. Majorino e A. Mattio
Alla Casa della Poesia – Palazzina Liberty – Largo Marinai d’Italia
Ingresso libero