Opere della mostra Oltre il colore – 28 maggio 2011

Una mostra e’ sempre una specie di diario, anzi senza una specie, un diario, vero e proprio, il diario di un anno trascorso tra terremoti, tsunami, disastri nucleari e sbarchi a Lampedusa, finiti male (in campi che sembrano lager) o finiti ancora peggio, morti in mare travolti dalle onde o buttati giu’ dagli scafisti.

Senza alcuna velleita’ politica o sociologica, ho cercato di fermare un sentimento di attrazione e repulsione verso una natura che alle volte appare essere la sola nostra salvezza e altre, invece, si mostra come moloch che tutto travolge.

Ho anche cercato di dare il senso di soffocamento che inevitabilmente mi coglie ogni volta che tocco con mano o, piu’ spesso, la televisione mi costringe a guardare il numero e la vastita’ di quell’umanita’ dolente che ci circonda e che sempre piu’ “siamo noi”.

Poi ci sono stati i momenti privati, le nozze d’oro dei miei genitori, quel miracolo (o dannazione – a seconda di come la si vuol vedere) che e’ una fedelta’ coniugale protratta per cinquantanni, quel senso progressivo di allontanamento dal mondo e di formazione di una identita’ emotiva, culturale, fisica (piu’ unitaria che unita) che con l’andare degli anni ogni coppia, come dire, produce.

Ed infine i ragazzi che crescono, l’adolescenza come urlo e dolore che si tramuta poi in discorso, in piano parlare.

altro? non credo.

Per i piu’ pignoli unisco un file word con l’elenco delle opere esposte e una sintetica loro descrizione emotiva.

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