Primo Giorno.
Entrando in ufficio.
Entrando il signor Riga al solito notò solo carte su carte. Sulla scrivania, sulla libreria, su una sedia (evidentemente immolata per la bisogna), sul tavolino, sul computer, financo, seppur con uno strato più leggero, come un’ultima neve, sul tavolo da riunioni. Al di là, di spalle alla finestra, che in quell’estate milanese piovigginosa, eppure stranamente luminescente, sembrava fatta di luce, la sagoma scura, stretta, leggera, quasi, del signor Oscar, capo dell’ispettorato interno della pregiata ditta Rigoloni Sa, filiale italiana della potentissima Rigoloni Inc. Corporation of America.
“Siediti, Riga. – disse Oscar con un filo di voce, come era peraltro sua abitudine – devo raccontarti una cosa.”
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