Perchè il 6 agosto non è una commemorazione internazionale contro la guerra? Abbiamo feste e commemorazioni per ogni cosa. Alcune più rilevanti e importanti di altre, ma tutte che per loro natura invitano comunque a riflettere, a ricordare. La violenza contro le donne. L’obbrobrio della Shoah. Giusto, doveroso, come ricordare che una città intera fu distrutta il 6 agosto del 1945 a guerra sostanzialmente vinta (e terminata da mesi in Europa) per dimostrare al mondo la potenza dell’energia atomica.
Eppure per la distruzione di Hiroshima il 6 agosto del 1945 non c’è una commemorazione internazionale. Viene ricordata in Giappone (e ci mancherebbe altro), ma, per esempio, per noi italiani la guerra è finita ben prima e di Hiroshima i nostri ragazzi sanno poco o punto.
Negli anni sessanta gli intellettuali europei si interrogarono e ne scrissero. Da allora su questa vicenda mi pare sia sceso un velo.
Per questo la lettura di questa gigantesca graphic novel andrebbe consigliata in ogni ordine di scuola. Per ricordare e riflettere.
450 pagine di fumetti densi di notizie, informazioni, racconto, persone, comitati, decisioni, il tutto in un bianco e nero accecante. Dieci anni di lavoro grafico (gli autori sono tre, ma uno solo è il disegnatore, il signor Bollee). Quello che in questa nostra epoca di eccedenza linguistica può certo essere definito un capolavoro.
Vale assolutamente i 30 euro richiesti.
Dalla presentazione dell’editore:
L’incredibile storia dell’arma più spaventosa mai creata.
Il 6 agosto del 1945, una bomba atomica devasta Hiroshima. Decine di migliaia di persone vengono polverizzate all’istante. E il mondo intero scopre inorridito l’esistenza della bomba atomica, prima arma di distruzione di massa.
Ma in quale contesto, come e da chi questo strumento di morte ha potuto essere sviluppato? Vera saga di oltre 450 pagine, questo romanzo grafico racconta i retroscena e i personaggi chiave di questo avvenimento storico di cui ricorre nel 2020 il 75° anniversario.
Dalle miniere di uranio del Katanga fino al Giappone, passando per la Germania, la Norvegia, l’URSS e il Nuovo Messico, si è svolta una successione di fatti talmente straordinari da sembrare incredibili. Tutti vengono qui raccontati attraverso i loro protagonisti: siano essi responsabili politici (Roosevelt, Truman), scienziati passati alla posterità (Einstein, Oppenheimer, Fermi…) o personaggi importanti rimasti quasi sconosciuti, come Leó Szilárd (figura di spicco di questo album, scienziato che mosse mare e monti perché gli USA sviluppassero la bomba e poi fece l’impossibile perché non la impiegassero mai), Ebb Cade (un operaio afro-americano cui si iniettò del plutonio per studiarne gli effetti sulla salute) o Leslie Groves (il generale che diresse con pugno di ferro il progetto Manhattan) – senza dimenticare, naturalmente, gli abitanti e la città di Hiroshima, ricostituita ne La bomba in maniera autentica. Estremamente documentata, ma soprattutto appassionante, paragonabile in questo alla miniserie televisiva statunitense e britannica Chernobyl, quest’opera s’impone già come il testo di riferimento sulla storia della bomba atomica.