Boscaglia e pianura e silenzio
e l’orizzonte di fronte infinito
sostengono il fruscio sottile
d’una eternità tattile
lana leggera che ci scalda
le notti d’inverno ghiacciate
in una grazia che è calma
ricchezza, voluttà, historia
dentro la quale nuotiamo
come pesci in acquario felici.
Finché la boscaglia si muove
alberi friniscono scossi
e la tela bucata si strappa
elefanti corrono ciechi
nostra eternità rotta per sempre
cuore in sussulto, paura, terrore
pericolo d’ogni parte diffuso.
11 settembre. società digitale. immigrazione.
vecchiaia
o forse solo acufeni compagni infedeli.