Giovedì prossimo alle ore 21 presso la Casa della Poesia di Milano (Palazzina Liberty – Largo Marinai di Italia) l’attore Sangermano reciterà versi di Breton mentre una notte di lampi (?) si scatenerà intorno.
Tomaso Kemeny continua a proporre letture interessanti, in particolar modo questa volta dove ci offre l’occasione per rivistare il padre (uno dei padri) del Surrealismo.
Se c’è un movimento letterario e pittorico che ha cambiato il nostro modo di pensare questo è il Surrealismo.
Tradurre, infatti, in immagini, suoni e poesie le idee e i concetti proposti (o spesso anche solo accennati) da Freud, non solo ci ha dato un mondo più bello (che forse è la cosa più importante), ma ha mostrato e fatto toccare che il ciò che è dentro di noi poteva essere più pittorico di ciò che è fuori di noi. Così ha ampliato, moltiplicato, esploso il campo d’azione della pittura e della poesia.
IL SURREALISMO COME IL REALE
COME DENTRO C’E’ L’ASSOLUTO
FUORI C’E’ IL RELATIVO
DA QUESTE 2 LINGUE NASCONO I CASINI
NOI CERCHIAMO FUORI QUELLO CHE E’ DENTRO
E DENTRO CERCHIAMO ANCORA DENTRO
PERDENDOCI NELL’ASSOLUTO
E IL FUORI RIMANE FONTE DI FRUSTRAZIONI PERENNI
COME L’EDERA
SONO SURREALE SOPRA IL REALE COME PICCOLO
CHE SOSTIENE IL GRANDE CON UMILTA’ E CORAGGIO DI LEONE
FUORI DALLE NOSTRE TESTE LE VERITA’
E IL BISOGNO DI SOTTOSCRIVERE IL VAGABONDAGGIO
ESISTENZIALE IN CERCA DI ISOLE FRA DIRE E IL FARE
C’E’ DI MEZZO IL MARE E L’OCEANO CI UNISCE E NON DIVIDE CORPO E MENTE
ANGELO PINI
Grazie Angelo