Passeggiando in pausa pranzo mi imbatto nel volume Garzanti con il diario di Antonia Pozzi, poetessa milanese, nata nel 1912 e morta, ventisei anni dopo, nel 1938, suicida.
Apro il libro, lo sfoglio distrattamente e rimango estasiato.
Ai fratelli.
se dubitate ancora – vi dirò
che per me il vostro bene
è come un mazzo purpureo di fiori
portati a sera
in una stanza che si abbuia –
(8 settembre 1933)