Da Patrizia Burgatto (www.achero.it) ricevo questa poesia, che oserei definire commossa e densa.
Eccola. Mi permetto anche di interpretarne una dedica a Diego, il nostro amico, scomparso a fine agosto.
α
Disincantati sussulti da leone
mentre allontano le mosche dalla tavola tesa
limpido e trasparente tutto ciò che non era la mia anima
sollevavo storie a cui nessuno poteva rispondere
forse tu, sguardo silenzioso di malinconia viva
ma la tenacia di rompere il cuore era la mia
negli inverni arrampicati alle faccende domestiche
occhi penduli
senza margini … spinti in su
mentre, con la mente in fiamme,
cammini tra i boschi e il mare se non mi trovi subito non scoraggiarti
come a spasso la domenica
con la tua virtuosa umanità
senza mai confonderti il cervello
devo vedere come non perderti più
tempo sussurrato
tra le mani che cedono analfabete
traslocando a poco a poco
cielo celeste
rose tra le spine
quieto ti vedo sul fianco verso il mare
azzurro senza danno
t’ho veduto
quali sono state le tue parole finali?
La virtù sbanda, scivola
si riprende…occulte armonie mi ingegnano in un unico guardare
nei luoghi dell’insonnia ripeterò il tuo nome
stringendoti alla terra mieterai la tua fantasia
ignara e mite
sola, nel letargo delle nostre menti
spingi forte
non abbandonarci …
ω
mi commuovo, sì è vicino al mare forte come le onde e il vento che tanto amava. libri libri libri oggi tutti i suoi libri nelle scatole ,tante una vita. le guardo come se fossero lui mi fanno più male delle foto. ci manchi diego