Il mondo è globalizzato. In Italia arrivano solo magliette e maglioni di fattura cinese, ma “design” italiano, obviously, ma del premio Nobel della lettaratura di quest’anno si parla poco o nulla.
Tomas Transtromer, uno svedese, un europeo, uno di noi, di cui però qui in Italia, nonostante i suoi ottantanni, pochi avevano sentito parlare. Solo Crocetti, editore specializzato, ne aveva colto la profondità e l’importanza. Gli altri editori sono impegnati nel Diario di una Schiappa (grandissimo successo tra i ragazzi) o in qualche lucchetto sopra o sotto il cielo.
La poesia non è globale, non è una industria, che produce ovunque e ovunque la trovi, ma è cuore e voce. Due qualità, come dire, essenzialmente umane, Solo che senza gli altoparlanti della editoria di massa e della TV di stato e non, la voce non giunge e il cuore men che meno.
Ecco un esempio di quel che questo signore ha scritto.
Come quando un uomo è così immerso in un sogno
che mai, ritornato al suo spazio,
ricorderà di esserci stato.
saluti
Crocetti, coerentemente, dedica copertina e ampio spazio al Nobel Transtromer nell’ultimo numero di POESIA (Maria Cristina Lombardi, sua traduttrice, firma l’articolo ‘Il mistero e la parola’, Enrico Tiozzo prepone e traduce ‘I ricordi mi vedono’, edito a Goteborg nel 1996).
Narvaro av Gud
I fageslangens tunnel
oppnas en last port
Presenza di Dio.
Nel canto degli uccelli
s’apre una porta.
Tomas Transtromer
grazie della segnalazione, Antonio. comprerò. ciao sa