Con un amico fotografo stiamo sognando una mostra che intrecci fotografia e pittura.
Intrecciare sta per confrontarsi, gareggiare, ma anche lavorare insieme, mettere a fattore comune.
Inutile sottolineare che la capacità di dettaglio della fotografia non può essere messa a confronto con la pittura, così come inutile dire che la profondità dell’immagine pittorica non può mai trovarsi in fotografia.
Ma se queste sono le differenze (solo due a caso delle innumerevoli), cosa unisce se non la ricerca dell’immagine?
Piatto contro profondo? Particolare contro generale? Fantasia del dettaglio e poesia dell’indefinito? Adulto contro bambino? Impalpabile contro tattile? Infinito contro unico?
attraverso l’analisi ed il confronto secondo il comune denominatore di un linguaggio di grado zero, formato da pochi elementi fondamentali, sottratto alla forte instabilità culturale dei codici visivi, drasticamente semplificato nella complessità dei riferimenti, si può desumere una comune, indiscutibile seppur minimalistica base espressiva tra due forme di comunicazione visiva, la pittura e la fotografia, che vengono fruite nell’esperienza estetica secondo gli stessi canali percettivi.