Riassunto delle puntate precedenti: il signor Giovanni Oscar è a capo dell’ispettorato interno della Giada, potente multinazionale cinese. In una lontana filiale della ditta c’è stato un ammanco. La Giada è stata truffata. Ha comprato un carico di acqua calda che poi è sparito. Oscar dapprima si studia le carte e manda sul luogo due suoi uomini, Riga e Diegoli. Poi quando la situazione si complica e ci scappa un morto, decide anche lui di scendere a Fosso Atiro, sede della filiale incriminata.
Arrivato a Fosso Atiro, Oscar conosce tutti i protagonisti. Il Ragionier D’Angelo, padrone della DanRo, potente boss locale. L’ingegner Trani, socio di riferimento della Sud Acqueo, ditta che ha prodotto l’acqua calda poi trafugata. Egos, direttore della Hydro, centro balneare alla quale l’acqua doveva essere diretta. Zibellati, l’uomo addetto alle cisterne da cui è partita l’acqua poi sparita. Conosce anche infine D’Alessandro, capo della polizia locale, che gli propone di investigare insieme, cosa che Oscar rifiuta seccamente.
Nell’andirivieni tra gli uni e gli altri Oscar riceve anche una lettera anonima che lo avverte che gli americani sono degli stronzi, che i piccoli non c’entrano, che il colpo è stato fatto da pesci grossi e che sono tutti d’accordo.
La giornata finisce con una cena con D’Angelo, nel ristorante più bello della cittadina, di proprietà di D’Angelo stesso.