Settimana scorsa andai con muglierema a Bologna a far visita a mia sorella e, già che c’ero, a visitare il Mambo, ovvero Musero di Arte Moderna di BOlogna.
Sintesi: non vale la pena. All’uscita un’amica che ci ha accompagnato e a cui avevo pagato il biglietto di ingresso mi ha chiesto quanto avessi pagato. 6 euro a testa, è stata la risposta. Al ché lei, l’amica, ha commentato: “ah, ecco, fosse già stato 10 euro, sarebbe stato da denunciarli”
E già perché c’è proprio poco. Fatti salvi due Guttuso (tra cui il Funerale di Togliatti che ha più un valore documentaristico che pittorico), un Morlotti, un Vacchi e un Mandelli (questi ultimi due esponenti di un informale locale), il resto era davvero poca cosa. A ravvivare la visita non è servito neanche l’imponente raccolta di opere di Morandi, tutte tarde (dal 1955 in poi), epoca in cui il maestro continuava la sua ricerca più per sclerosi che per reale motivazione. quadri spenti, colori stesi senza cura, coazione a ripetere nei soggetti.
Insomma una delusione. Non vale né il biglietto, né, tantomeno, un viaggio. Poi comunque Bologna sa farsi perdonare abbondantemente.