Volendo a corredo delle mie recenti sonate, mi è venuto di scrivere cosi:
In principio è la parola
difficili, rari, ricordi
prima che quella sia noi
la parola, quella parola
le parole, quelle parole
le parole che dicono
le parole che parlano
quelle che ci sussurrano
e ci fanno sole sognare
precipitando dentro noi
improvvise, inattese, libere
dalla rete intricata del discorso
pesce che sfugge nella bestemmia
del marinaio non accorto
la parola, quella parola
a svelare ciò che noi siamo
ciò che sentiamo
oltre le parole
dentro le parole
con le parole
in un suono, in un significato
e altri e altri ancora
tutti compresi, tutti compressi
nel solfeggio che si fa segno
quel segno, quel suono, quel gesto
quello che rimane, dopo, fine,
quando le parole scompaiono
nel balbettio delle cose.