Dal mio amico Stefano Piantini rubo.
L’Opera Della Settimana è Piero della Francesca “Battesimo di Cristo” (1450 circa, tempera su tavola, cm. 167 x 116. Oggi alla National Gallery, Londra).
Originariamente il dipinto era al centro di un polittico eseguito per la chiesa di San Giovanni a Sansepolcro.
Lo sviluppo verticale della tavola è ritmato dall’asse mediano che attraversa la colomba dello Spirito Santo, la mano del Battista che solleva la ciotola con l’acqua e il corpo di Cristo. Le figure silenti sono inserite in un paesaggio toscano descritto con una ricchezza di dettaglio che si riscontra nei dipinti fiamminghi. La luce zenitale, unificando la composizione, rende l’aria cristallina e mette a fuoco perfettamente i corpi e la purezza dei volumi.
L’opera è composta seguendo una inflessibile costruzione geometrica, lo schema riprende i solidi studiati da Pitagora e da Platone e sviluppa un quadrato e un cerchio sovrapposto, dal lato superiore del quadrato si genera un triangolo equilatero, nel quadrato è inscritto un pentagono che chiude le figure.
Tre angeli assistono alla scena, gli alberi nel fondo consentono di recepire le distanze, il borgo di San Sepolcro è raffigurato a destra del terzo angelo. L’albero fronzuto è la vita che si rigenera con l’arrivo del Salvatore, l’albero spoglio è il rifiuto del battesimo.
La modernità di questo capolavoro è sconvolgente, lo si può ammirare decine di volte rimanendone sempre stregati. L’opera fu ritrovata attorno al 1860 nella sagrestia del duomo di Sansepolcro da un inviato della Regina Vittoria, a caccia di opere per i musei inglesi. Grazie Queen Vittoria. Grazie Sir Charles Eastlake.
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