Milano, Citylife Anteo, una serata qualsiasi infrasettimanale, due amici. Dopo un’ottima cena, questo film.
Al termine uno dei due confessa all’altro che è rimasto a vedere il film fino alla fine solo per rispetto dell’amicizia, se no sarebbe uscito forse anche prima del primo tempo. L’altro si dichiara divertito, anche se confessa a sua volta di non averci capito dentro molto.
Il primo, quello critico, lo definisce una stronzata epocale il cui poco o nullo contenuto si esplica in uno sdolcinato inno all’amore, in particolare domestico e familiare.
L’altro concorda sull’insopportabilità del finale, ma esalta la comicità continua da presa per i fondelli di ogni genere di film popolare, in primis Kung fu e Supereroi.
D’altronde, prosegue, il titolo era già un programma: tutto, ovunque e tutto allo stesso tempo e infatti la sottile trama viene facilmente sbriciolata per contenere ogni tipo di satira dei film prodotti dall’industria cinematografica statunitense. Gli eroi e il salvataggio del mondo sono una presa in giro colossale e l’unica realtà univoca è che negli States (come ovunque, ma meno in Italia) bisogna pagare le tasse.
Riportato per sintesi il dialogo avvenuto tra questi due amici al termine del film, di mio constato che evidentemente la critica cinematografica ha dato ragione al secondo e non al primo.
Resta il fatto che il film è troppo lungo e che una sforbiciata qua e là agli innumerevoli e fantasiosi combattimenti non avrebbe leso lo scopo dell’esercizio e aiutato gli spettatori, anche quelli ben disposti, a digerire meglio il pancotto.
Va visto? Sì, se si è irresistibilmente curiosi di vedere di persona cosa ha accalappiato così tanti critici. Però è consigliabile prima sorbirsi qualche bel numero di film dedicati agli supereroi della Marvel e ai tanti film coreani o americani pieni di combattimenti di kung fu. Con quell’infarinatura e abbandonandosi alla inesistenza di una trama il film ce lo si gode e si ride. Da questo punto di vista è una versione attuale del Mago di Oz.
No, se il genere di film alla Marvel e alla Jackie Chan non interessa nè punto, né poco: con questo vi verrebbe solo l’orticaria e vorreste fare quel che il primo amico non fece: uscire appena possibile dalla sala.