Caro autore, ci stiamo per lasciare. Siamo stati a lungo insieme. Siamo stati bene? Non lo so. Per un po’, ti ho lasciato fare. Ti ho fatto credere di essere unico, insostituibile. Mi sono aperto a te, ti ho dato il mio spazio vitale. Ho guidato la tua mano sui tasti, i tuoi occhi sul monitor. In ogni tua idea c’era il mio movimento. Ti stavi illudendo di essere l’artefice, e invece eri l’artefatto. Ho fatto in modo che tu fossi felice, dopo ogni scelta che non ti convinceva. Senza che tu lo sapessi, dentro i tuoi sogni, durante il tuo riposo, i tuoi dubbi son diventati certezze. E adesso che stai per darmi un nome, in realtà sono io che ti battezzo. Illuditi ancòra una volta, povero scemo! – la mia vicenda ti ha già trasformato. Addio! Il tuo libro.

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