Sotto lo sguardo severo
dell’amica la curiosa
prestò orecchio alla propria
poderosa massa e gli occhi
grandi volse a quell’angolo
ove maschio si espone agosto
stagione di curiosità infinita
che dall’amato ozio si scuote
e pur peccando qualcosa
sempre ricerca io sono agosto
tenera femmina
turgida carne maschile
angolo e centro da me
stesso sempre guardato
e sempre infantilmente compreso
a che serve tutto ciò
se come sembra la
luce già c’abbandona
e presto l’amata collina
non sarà che cumulo sperduto
d’ombre senza senso?
Nessun senso ha la vita
al di là della sedia
che sporge e su cui
poggiamo il sedereagosto

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