una sciocchezza a tema l’amore. il suggerimento di Calvino era che l’amore, l’amore vero, nasca e cresca più nelle assenze che nelle presenze.
eccone, immodestamente una mia piccola versione
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Presenzassenza, nient’altro che questo
presenza in te, in noi, piena, densa
e complessa, nostro intreccio che scoppia
in un confuso miscuglio di fiori
mossi dal vento
e assenza, nostra assenza dal mondo,
assenza da noi, dai nostri diversi
pensieri, ansie, pulsioni, tremori
tutto ci scuote
cielo che scende e ricopre danzando
corpi che immersi conducono mani
(mie) a scoprire infiniti colori
onda su scoglio
presenzassenza, nient’altro che questo,
par’esser oggi l’antica ricetta
che può condurre al profondo dell’io
prego, silenzio
dove l’amore cresce più tacendo
che nei lunghi discorsi, aspettando
più che dall’acqua che libera scorre
montagnestate
profonda e già scura è la valle
dove stasera faremo ritorno
stavolta per la maldestra traduzione in lingua d’oltre manica bisogna aspettare un po’