Mostra di Boccioni a Palazzo Reale. Grazie all’Ordine dei Commercialisti visita nel silenzio e nella tranquillità. Curatrice della mostra bravissima.
Tre cose mi porto a casa dalla mostra.
La prima: quanto Boccioni fosse dotato anche nel disegno. Non lo sapevo. Non è un obbligo di legge per un artista. Ce ne sono stati alcuni anche fra i grandi che avevano una mano titubante. Boccioni no.
La seconda: quanto è importante per un artista essere nelle cose, in mezzo alle cose, studiare, archiviare, arricchirsi. Si scopre con la mostra che Boccioni raccoglieva illustrazioni e fotografie degli elementi artistici più vari. Ne traeva spunto. Li faceva propri. In particolare la fotografia era (ed è) archivio infinito. Tutti l’hanno fatto. Tutti i grandi.
La terza: per entrare nell’olimpo non serve solo la tecnica, ma l’intuizione. Balla era (ed è) immensamente più grande di Boccioni da un punto di vista tecnico. (in mostra il ritratto della madre di Balla a pastelli – solo questo vale il viaggio). Balla era anche più fantasioso e curioso (il cagnolino). Segantini era potente ed ispirato. Ma le cose che Boccioni ha realizzato grazie ad intuizioni straordinarie hanno aperto vie, nuovi filoni, permesso svolte. In mostra due paesaggi giovanili di un contenuto materico avanti anni luce. I ritratti di inizio novecento sono quelli che Bacon fece quarantanni dopo. Il movimento presente nei quadri futuristi con la sua elasticità e fluidità (che per esempio Balla non aveva) crea le premesse per molta action painting.
Tutto questo fa di Boccioni un passaggio fondamentale della pittura occidentale. Bella mostra. Complimenti.
Non amo molto Boccioni ma ne riconosco la grandezza. La sua instancabile sperimentazione, come hai scritto, ha aperto la strada a tanti e a tante altre storie.
Incuriosito anche da questo tuo post, di passaggio a Milano per lavoro, sono andato a visitarla. Non posso ringraziare, perché non c’erano, ma praticamente c’erano talmente poche persone che ho potuto soffermarmi da solo di fronte a tanti lavori.
È tutto vero quello che scrivi sul disegno di Boccioni e sulla “Madre” di Balla. Molto bello l’allestimento e molto belle le opere in un percorso che ti aiuta ad ascendere a quella fase futurista tanto cara ai suoi amici.
Caro Lois, la prossima volta che vieni a MIlano fammelo sapere che ci beviamo un caffè insieme. è un ordine 🙂
volentieri.. appena risalgo ti scrivo