Leggo oggi questa storia particolarmente interessante.
Si dice che Bansky, il noto e allo stesso tempo sconosciuto artista inglese, sia a New York, dove sta decorando i muri anonimi della città.
Si dice anche che Bansky abbia acquistato in un negozietto di roba usata un paesaggio ad olio “banale” . Sul quadro ha aggiunto, si dice ancora, un nazista di spalle seduto su una panchina che osserva il paesaggio dorato.
Poi il nostro ha spedito questo quadro ad una casa d’aste dicendo che era una sua opera e la casa d’aste l’ha messo in vendita e aggiudicato per, pare, 600 mila dollari.
Il titolo attribuito da Bansky alla propria manipolazione è la banalità della banalità del male, titolo che come noto rieccheggia un famoso libro della Arendt sul caso Eichmann.
Ma la banalità sta nella banalità dell’amore nazista per l’arte non degenerata (il paesaggio)? O nella banalità del mondo dell’arte che premia nome e idea più che “opera”?
Fatto sta che se aveva ragione Bacon quando sosteneva che compito dell’arte era la ricerca dell’immagine, ebbene questa creata (o proposta) da Bansky è una “immagine” che buca il nostro immaginario e rimane. Chapeau!
Hanno premiato la commerciabilità di Bansky. Chissà come ha giudicato quella cifra. E’ Interessante questo atto creativo che definirei rivoluzionario.
Banksy è ormaiun fenomeno mediatico. Ha concluso ora la resodenza a NY dove ogni giorno ha prodotto un risultato puntualmente poi promosso e reso noto su alcuni social network. In questo è stato molto abile e capace di cavalcare l’onda della follia delmercato che segue cecamente senza approfondire. Sempre a NY a metà mese ha approntato una bancarella al central park dove un anonimo signore per 60dollari vendeva delle sue tele originali! Risultato? Ne sono state vendute quattro! Rispetto alla vendita significa che nessuno è stato in grado di riconoscere le sue opere che volutamente non sono state ‘promozionate’.
La tela che citi è stata acquistata da un rigattiere per 100dollari e come per magia dopo il suo intervento, volutamente pubblicizzato il valore è schizzato all’inverosimile.
È un mercato assurdo quello dell’arte, senza nulla togliere a Banksy, il cui fenomeno mi affascina molto. L’idea che la street art così lontana e diffamata dal mondo borghese, sia poi dallo stesso acquistata a prezzi sconsiderevoli ed esposta in appartamenti così distanti dall’idea stessa dell’arte di strada.
In questo Banksy è stato geniale ed è forse il solo merito che gli vada riconosciuto.