Riprendendo una antica abitudine persa più per distrazione che per altro, pubblico il contributo del mio amico Daniele Moltrasio di stamani.
“Vinile della domenica Colin Scott – Siamo nel 1971. Io vivevo allora in una casa sui bordi del Naviglio dove, con i compagni del quartiere, ero cresciuto condividendo esperienze, passioni tra le quali, ovviamente, la chitarra che si suonava sulle panchine e sui marciapiedi cercando di rubare il più possibile a chiunque suonasse un accordo diverso e strano .
Sono troppi i personaggi di quei tempi per ricordarli tutti, ma il mio fido compagno di avventure di allora si chiamava Ruggero e con lui avevamo messo in piedi un duo: scrivevamo canzoni nostre, le provavamo e le incidevamo sul fedele Gelosino.
Gli anni 60 volarono via e mentre io sprofondavo nei deliri della politica il fido Ruggero pratico’ la vita del rocker e se ne andò a fare esperienza a Londra, frequentando i folk club locali e diventando in breve un chitarrista di livello super.
Ci rincontrammo un giorno del 1971 nella nostra vecchia via e mentre io gli raccontavo le sottili istanze dell’ideologia lui, che aveva sempre una chitarra in mano, mi introdusse al fingerpicking. Mi parlò della sua vita in terra d’Albione e mi consigliò di ascoltare un tale Colin Scott, suo amico che aveva appena inciso un disco.
Ed oggi il disco me lo sono ritrovato tra le mani, e ha ovviamente lasciato tracimare una valanga di ricordi, tutti belli, tutti divertenti.
Dal disco un brano molto bello dedicato ad una ragazza morta durante una manifestazione (i tempi erano quelli dappertutto).
Il mio amico Ruggero divenne poi in arte Roger Belloni, musicologo, andò negli States ad imparare il blues dai veri bluesmen , divenne un chitarrista quotatissimo e se volete vedere quanto è’ bravo lo trovate su YouTube.”
D. Moltrasio
ps: Roger Belloni è bravo davvero. sentire per credere