Come dicevo, di recente ho scritto due piccoli scherzi poetici a carattere politico.
Questo è il secondo.
Tanto tuonò che piovve.
Piovve ignoranza e degrado.
Piovve supponenza e arroganza.
Piovve cultura mai digerita.
Piovvero tette e culi
in abbondanza.
Piovve ciò che una debole diga
sembrava fermare, acqua piovana,
sabbia, fango, pietre, tutto
venne a valle scomposto.
Dopo, adesso, finito il diluvio
pulire le strade, ergere muri
non sarà complicato
anzi voluto, fortemente voluto.
Alla fine del tunnel
un cielo grigio e pesante
c’aspetta, tanto grigio,
tanto pesante da farci
già rimpiangere
il buio di prima.