La Opera Della Settimana di Stefano Piantini questa volta è: Vincent Van Gogh “Notte Stellata” (1889. Oggi a New York, MoMa).

La prima cosa che viene in mente guardando questo capolavoro è “bah …lo ho già visto” la seconda è la celebre canzone di Don Mc Lean “Vincent (Starry Starry Night)” composta osservando questo dipinto (1971).

In realtà il titolo del dipinto era “Cipresso e paese”.

I cipressi nella antichità erano il simbolo del Dio Crono, oggi sono i guardiani dell’aldilà, rampa di lancio verso l’alto o nell’Averno, a seconda del proprio Karma, diretti nel Grande Oltre, oppure nel Nulla Assoluto.

Il cipresso torna spesso nei lavori e nei pensieri di Van Gogh, così ne parla:” I cipressi sono spesso nei miei pensieri, vorrei farne una tela come i quadri di girasoli e mi stupisce che nessuno li abbia ancora fatti come io li vedo. Sono belli come linee e proporzioni e somigliano ad un obelisco egiziano. E il verde è così particolare”.

Nel dipinto la citazione della “Visione dopo il sermone” di Gauguin viene interpretata con una forza tale da spararlo ad anni luce dai puntinisti e dai Nabis.

Vediamo un villaggio provenzale ritagliato nella notte da rilievi montagnosi. In alto un cielo stellato, nel quale due forze cosmiche si scontrano e si avvolgono in spirali. E’ chiaro il desiderio dell’artista di unione mistica con l’Universo, ma non c’è il divino.

Il fascino del dipinto, il talento mostruoso del pittore, sta nel celebrare, con una apparente semplicità compositiva, la complessità delle forze che si scontrano nel mondo naturale. Il cipresso in primo piano, alto e fiammeggiante, pare indicare una aspirazione verso l’alto. Le chiome degli ulivi, contro le colline bluastre, si piegano nel vento suggerendo la potenza delle onde di un diluvio imminente, che sommergerà il paese, costellato dalle poche luci pallide delle finestre. Contrapposta alla terra, blu e viola, la metà superiore dell’opera, la Notte Stellata, precisely, è percorsa da esplosioni di luce astrale, da energia cosmica, con linee azzurre, verdi, bianche, gialle e blu, che spingono a destra la Luna, una forma aranciata e vibrante, che ricorda la iconografia alchemica della Luna e del Sole. Il cielo stellato è quasi una premonizione dei traguardi della Fisica contemporanea.

Non a caso il vecchio Vincent era un genio.

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