Cari amici vicini e lontani, questa settimana le segnalazioni sono state:

Lorenza Rappoldi con L. Berlin, Welcome home
Rosa Ghislandi con S. Auci, I leoni di Sicilia
Carlotta Zampa con C. Zamprotta, La città insensibile
Gabriella Ventura con D. Buzzati, Il reggimento parte all’alba
Marco Cortini  con G. Carofiglio, La misura del tempo

Settimana varia come non mai. Romanzo, biografia, giornalismo, racconti, gialli.


Lorenza ci invita alla lettura di una sorta di autobiografia di Lucia Berlin, realizzata dal figlio unendo diari e foto di famiglia: ne esce il ritratto di una donna libera e ostinata, tre mariti, quattro figli, su e giù per l’America alla ricerca di una casa, di una stabilità e di una calma che evidentemente trovava solo quando la sera si sedeva in cucina a scrivere.


Rosa ci segnala uno dei romanzi più fortunati di questi ultimi mesi, già segnalato ad inizio concorso da un’altra lettrice: i leoni di Sicilia sono i calabresi Florio, partiti con un piccolo magazzino e arrivati a costituire per due secoli una delle famiglie più ricche ed influenti della Sicilia. Qui i loro traffici, affari, donne, amori, tradimenti sono una cavalcata nella nostra storia raccontati con uno stile che tutti definiscono di sicura presa e grande leggibilità.


Carlotta, così come altri prima e dopo di lei, ci segnala il bell’esempio di giornalismo di inchiesta che è La città insensibile: Napoli indifferente e insensibile alla stretta della camorra ne esce bianca e nera, splendente e oscura, città da amare e di cui diffidare, simbolo, forse, di questa nostra Italia, luci ed ombre in cui viviamo.


Gabriella ci ricorda un grande come Buzzati, qui in un piccolo libro di racconti, scritti nell’ultima parte della sua vita, quando già sapeva di dover morire di quel male che di lì a qualche mese l’avrebbe portato via. Buzzati diceva che siamo tutti parte di un reggimento, ci riferisce l’editore nel presentarci questa raccolta: forse è vero, ma nel reggimento c’è sempre qualcuno che riluce ed emerge dal coro, Buzzati, ad esempio.


Marco, infine, con l’ultimo di Carofiglio, ci racconta una storia di affetti che tornano, di ricordi e di presente, con l’avvocato Guerrieri che calca nuovamente la scena, riflessivo come sempre, ombroso come sempre, con uno sguardo preoccupato allo stato delle giustizia in Italia e della sua percezione da parte di tutti noi. La verità, ci dice da tempo l’ex magistrato barese, se esiste è cosa diversa da quella dibattimentale, anche se spesso ci si avvicina.


Buona settimana di lettura a tutti.

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