Briciolanellatte scrive con regolarità brevi e divertenti racconti. Questo, appena pubblicato, è poetico e assolutamente “dentro” questa estate caldissima. Ci parla bene, mi pare, della differenza tra sogni e incubi.
Inizia così:
“Si risvegliò all’improvviso da uno dei suoi soliti incubi che da qualche tempo lo affliggevano. Eppure quel periodo era più calmo di altri e l’imminenza delle ferie, senza grosse grane sul lavoro, avrebbe dovuto renderlo tranquillo. Eppure non era così.
Ci mise come al solito qualche secondo per capire che ciò che gli stava agitando il cervello era solo il parto della sua fantasia. No, non si era dimenticato di quella tal scadenza o di inoltrare quella tal pratica. Non si era verificata nessuna dimenticanza disastrosa, né avrebbero scoperto quella cosa terribile che aveva fatto di cui però non ricordava nulla. Era tutto a posto. Sospirò.
Si adagiò nuovamente sulle lenzuola appallottolate e bollenti: dalla finestra aperta non entrava un fiato d’aria. ….”