Ora che ….
Ora che la tua strada in parte è tracciata
ora che grande di corpo e di mente tu sei
e che di poco o di tanto l’immagine tua
con la mia collima, torno a chiedermi dove
e quando il remo sfuggi e la barca mia si perse.
Non ch’io volessi per il tramite tuo
durare nel tempo, fantasma spesso
presente nelle battaglie notturne,
ma proteggerti si, avrei potuto,
di più e meglio, salvandoti anche
dal te stesso nemico, io giudice,
io boia, io contadino, incerto,
che mena fendenti e taglia dove
e quando non deve.
Quel che adesso
rimane è confusione d’affetti
intrico, selva, foresta, contrasto
di bruni e di verdi, aquilone
che stenta a volare indeciso
sul quando e come e dove rompere
il vento che oggi sul mare alterna
linee serene a raffiche intense.
Mi guardi, sorridi e mormori:
balza, fratello che tranqui passiamo.
Ti vedo…
Ti vedo e sono tranquillo.
Se lontano spesso mi sveglio
e la paura m’abbaia: cosa?
Dove? Con chi? Perché?
Perche’ grande ormai è al riparo
dal vento tu sembri, ma di notte
mi pare tuonare tempesta.
Vecchiaia. Acufeni.
Confusione di sensi quando alla
fine dopo giorni ritorni. Ecco.
Sei qui e sbruffone sorridi.
Tranquillo ti guardo mangiare.