Il 6/12/14 mio padre se ne è andato durante le visite mediche all’ospedale di Sestri Levante.
Immortalità. Aveva 90 anni, quasi 91, ma io, noi, speravamo vivesse ancora a lungo. Quante cazzate si sperano, quante cazzate si pensano, quante si sentono.
L’immortalità a cui possiamo aspirare e a cui tutti, chi più e chi meno, abbiamo diritto è quella del ricordo. Questo lo faceva mio nonno. Questo me lo ha insegnato mio padre. Così guidava Alvaro. Marco cantava così.
E ancora più sottilmente dentro di noi, nei nostri pensieri, nelle nostre attitudini, gusti, amori e antipatie. Questa è la nostra immortalità. Perché l’amore va oltre la morte. Ma se l’amore è darsi, preoccuparsi, cercare il bene dell’altro, allora l’amore dopo la morte che significa, cosa vuol dire?
Cosa significa ora amare mio padre morto? Rispettarne le idee? Preservarne il ricordo? Sentirlo vivere dentro di me? E’ amore questo come quello verso la moglie, il figlio, la sorella, la madre, verso i viventi?
E’ una cosa diversa, certo, quella che noi chiamiamo, forse, appunto, immortalità.
Eppure la Chiesa ci insegna che l’immortalità, l’immortalità vera è altra, è l’anima che viaggia e risiede presso Dio, quel Dio che è dei credenti e dei non credenti, quel Dio che ci ama esattamente alla stessa maniera e da vivi e da morti, ché per Lui è lo stesso e il Suo amore, per chi ci crede, non cambia natura, ma ama di noi l’imperituro, ciò che non muore, ma vive e continua anche dopo la nostra morte terrena. Solo Dio può questo e in questo Suo amore veniamo accolti alla nascita e non ne usciamo più, volenti o non volenti, ché il nostro abbandono, le nostre bestemmie non scalfiscono il Suo amore. Per chi ci crede.
Questa è l’altra immortalità che abbiamo e rispetto alla quale la morte non interrompe l’amore, non ne cambia natura, né intensità o colore o calore.
A questo amore chi crede si abbandona con fiducia, la fiducia del bimbo, ma in ogni caso per tutti, credenti e non, l’immortalità è qui e si tocca nell’amore che qui dimostriamo.
Buona notte, babbo. Domani ci rivedremo.
Ciao Sandro. Ho letto le tue parole sulla morte recente di tuo padre che mi hanno commosso. Io ho ancora mia madre che va verso i 92. Anch’io, come te, penso sovente all’immortalità; lo facevo qualche anno fa nei confronti di mio padre. Lui è sempre accanto a me e mi aiuta ad affrontare le avversità della vita.
Condivido il tuo dolore. Presto le perdite dei nostri cari si attenueranno perché, anche se non fisicamente presenti, non ci abbandonano.
Un abbraccio.
Valentina
grazie Valentina
Un abbraccio
grazie Morena
Gentile Sandro. mi dispiace. Noi non ci conosciamo fisicamente, ma solo attraverso fb, ma nonostante ciò, attraverso le e.mail che ci scambiamo e gli scritti che proponiamo abbiamo un’idea, anche se non veritiera, di quelllo che siamo. Questo per dirle che condivido il suo dolore e da quello che lei dice nella sua e.mail capisco la sua disperazione di questo momento. Ci sono passata anche io di recente perdendo a distanza di 15 giorni, l’una dall’altro, madre e fratello. Ma ho capito che dalle tragedie si può uscire più forti, se vogliamo. Dipende solo da noi.
Di nuovo lei mie più sentiti condoglianze. Fernanda Sacchieri
la conoscenza che sviluppiamo attaverso questo povero mezzo gli uni degli altri è certamente poca cosa rispetto a quella diretta, fatta anche di sguardi, di silenzi, di gesti, di quotidiano. qui conosciamo, se vogliamo, la parte migliore di noi e in quella ci si riconosce, ognuno con chi in qualche modo gli e le è simile. Non sapevo dei suoi dolori, cara Fernanda: sentite condoglianze a mia volta.
Nonostante le migliori guide spirituali, nonostante la letteratura – e tutta l’arte – sia un’insospettabile ed estenuante educazione alla morte, nonostante l’avverso calcolo delle probabilità, sempre più avverso con l’avanzare dell’età, nonostante la fede più grande, nonostante auguri e scongiuri…non siamo e non saremo mai pronti di fronte alla morte.
Le mie condoglianze Sandro.
Antonio Fiori
grazie Antonio
Ciao Sandro mi dispiace.
La perdita di un genitore non si puó comprendere a nessuna età, è un valore che non puó essere sostituito.
Io credo nell’immortalità delle persone che si tramanda attraverso il ricordo, l’amore e la forza che ci hanno donato e che non sarà mai cancellata, ma custodita e tramandata come un tesoro raro e prezioso. È un’immortalità che prescinde dalla fede e dal Credo. È un valore che custodiamo e che ci conforta.
Un abbraccio, virtuale, ma vero. Lois
sicuramente quella immortalità, quella a cui ti riferisci, quella del ricordo e dell’affetto, esiste e sta a noi mantenerla. un abbraccio sandro
Caro Sandro è un sacco di tempo che non ci vediamo ma ti seguo in silenzio, senza partecipare alla tua attività su fb e sul gruppo a cui mi hai gentilmente iscritta. Sono in vena di malinconia anche io, anche mia sorella è mancata pochi giorni da e purtroppo non a 90 ma a 59anni. Ha tanto sofferto per se è per suo marito che l ha lasciata tre anni fa troppo giovane anche lui….io mi sento come in una bolla di sapone sospesa a mezz’aria in attesa di un crollo che temo ma che non so se arriverà. Sono serena perché con lei e per lei credo di aver fatto, detto e pensato tutto il possibile e forse anche oltre. Non tolleravo vederla soffrire e più volte ho sperato che il suo calvario finisse. Non ho mai tollerato chi sperava invece che resistesse il più a lungo possibile si è egoisti a pensare questo , tanto chi soffre è un altro. …. Un abbraccio forte consuelo
Cara Consuelo, sono con te. un abbraccio forte. se possiamo essere utili in qualche maniera siamo qui.